Sto facendo tanto: esami di stato, valuto futuri insegnanti, piccole attività all’Università, sono stanco fisicamente ma mi ritrovo più sereno perché mi pare di essere più vivo.
Tutto sommato ne vale la pena.
Solo piccole cose
Sto facendo tanto: esami di stato, valuto futuri insegnanti, piccole attività all’Università, sono stanco fisicamente ma mi ritrovo più sereno perché mi pare di essere più vivo.
Tutto sommato ne vale la pena.
Se uno si butta in una vasca popolata da squali, non vale la pena seguirlo.
Ma quante volte ho scritto: gli esami non finiscono mai?
Oggi come tanti anni fa mi son trovato dietro la cattedra, rilassato e un pochino malinconico. Mi sono rivisto in cattedra con i miei studenti. Ho davvero dato l’anima per loro.
Quanti volti ricordo, tutti con nostalgia. Oggi sono donne e uomini alcuni quarantenni, da non credere.
Quarantenni.
Mi dice che sono un uomo privo di controllo e norme. Mi fa credere di essere ingovernabile e pazzo senza una guida che mi strigli. Non ha torto. Mi sarei già perso nei vicoli bui del malaffare dell’anima. Sarei preda di istinti indomabili, sorretti solo dalla ricerca del piacere.
Pur riconoscendo che questa è la verità non mi voglio accettare in questa prospettiva e inseguo di buon grado l’idea di essere “normato”.
Il passato è comunque storia, non va rivangato.
Il futuro è fantasia, sogno, irrealtà, speranza.
Si vive solo ora, attimo per attimo nella speranza che qualcosa maturi.
Sono bellissimi, intelligenti, vispi.
Mi lasciano sempre distrutto, vorrei avere più forza, anche per riuscire a giocare con loro.
Ma io sono il nonno.