“Non ci sono eventi” mi dice il cellulare. C’è da stare allegri?
Ripenso al titolo di giornale analizzato da Umberto Eco (“ha vinto il divorzio”). La lettura anche nel mio caso è dublice: se sono ansioso la cosa sembra essere devastante: non ho niente da fare, a che serve una vita come questa. Se sono allegro o almeno spensierato: che bello, nessuna grana da risolvere.
Tutto è soggetto a duplice interpretazione, sempre.