Il male

Da piccolo non capivo, come tutti i bambini, il male. Eppure c'era, ed era motivo di sicuro dibattito tra i grandi.
Terribile, per chiunque, ammalarsi di poliomielite. Nel migliore dei casi si restava zoppi. Ma c'era ancora la tubercolosi.  Quella ti poteva anche portare al cimitero. Io ero positivo.  Ho fatto un sacco di cure. La mamma mi portava al "dispensario" nome derivato dal fatto che si distribuivano medicine... Ricordo che mi facevano i "raggi", mi spogliavano e, scheletrico, dovevo abbracciare un nacchunario freddo. Si perdeva mezza giornata lí dentro, so che c'erano molte altre persone, molti bambini di cui non ricirdo alcun volto. Era tutto vecchiotto lí dentro, tutto sul verde pastello, lo stesso di tanti reparti ancora oggi. Non ricordo nulla che non fosse il nascosto pianto della mamma.

Da piccolo non capivo come di potesse essere pazienti. 
Già allora volevo solo correre, verso ciò che non conoscevo. 
Inutili corse allorché ho capito che non si finisce mai di imparare.

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